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Bitcoin

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  • 28 apr 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

l’inventore dei bitcoin


Prima ancora di parlare del BITCOIN, dobbiamo dare notizie del suo fantomatico inventore:


È veramente Satoshi Nakamoto, l’inventore dei bitcoin?

A questa domanda si cela il mistero sul creatore della criptovaluta che si stringe attorno a tre nomi. E a un’eredità milionaria.

Secondo alcuni e soprattutto al Premio Nobel Robert Shiller, il motivo del successo del bitcoin è il mistero sul suo creatore, il misterioso Satoshi Nakamoto: fu lui (lei? loro?) a inviare il primo bitcoin e a lui si deve la stesura del libro bianco del bitcoin, testo “sacro” della cryptovaluta. Riguardando l’identità negli anni sono state fatte diverse ipotesi, dei giornali tentato lo scoop, per poi negarlo. Ci sono mitomani, o forse no che si sono auto-nominati Satoshi e altri, sospettato di esserlo, hanno smentito e continuano a farlo. Rimane così l’interrogativo: chi è Satoshi Nakamoto?

Le ipotesi più credibili sono 3 o 4. Nel documentario di NetflixBanking on Bitcoin, gli autori, teorizzano che Satoshi fa parte dei Cypherpunk (Nick Szabo, Hal Finney, Adam Back, Wei Dai), che con il suo lavoro negli anni 90 inventò il Bitcoin e della Blockchain. Satoshi sarebbe il nom de plume, il quale si nasconde l’intero gruppo dei componenti.

Il crittografo Hal Finney, scomparso nel 2014,

uno dei primi a lavorare con Satoshi e partecipando alla prima transazione bitcoin . Ma il sospetto che sia il numero 1 è che quando si ammalò di SLA, nel 2011 Satoshi sparì. Non solo: Dorian Nakamoto, l’informatico che i media hanno creduto essere Satoshi, salvo che qualcuno si fosse prestato il suo nome, viveva in periferia di Los Angeles a soli 3 km da Finney.

Un caso? Forse. Ma il tutto lascia perplessi e dubitosi

Un altro sospettato è Nick Szabo, inventore del Bit Gold, la cryptovaluta che ha fatto nascere il Bitcoin. Stranamente il libro bianco di Bitcon fa riferimento a vari progetti, ma non al Bit Gold di Szabo, il precedente simile. un esame sulla scrittura riscontra molte similitudini tra Szabo e lo scrittore del libro bianco, compresa l’abitudine di pubblicare due spazi all’inizio di una frase. Last but not least, Szabo prima del lancio del bitcoin aveva chiesto in un forum ad alcuni programmatori aiuto per il lancio di una “nuova idea” e per mesi dopo il lancio del Bitcoin se ne stette in religioso silenzio. Un po’ strano, ammettiamolo.

L’impressione, che se non proprio tutto il gruppo dei cypherpunk, almeno Szabo e Finney abbiano interpretato il copione del deus ex machina. Mistero risolto, dunque? No.

Pochi anni or sono l’imprenditore australiano Craig Steven Wright si è autodenunciato: “Satoshi sono io”. Producendo prove convincendo media importanti di essere lui il fautore dei Bitcoin. Questa ipotesi è apparsa credibile anche ai Wired Us, i giornalisti hanno scoperto una serie di incongruenze nelle affermazioni di Wright che avrebbero potuto indicare “una elaborata bufala a lungo pianificata”. Tramontando l’ipotesi Wright ,i retroscena del coming out di Wright, con relativa retromarcia, sono il centro e il fulcro del libro La vita segreta di Andrew O’Hagan (Adelphi), biografo di Julian Assange; racconta quando fu chiamato da Robert MacGregor, Ceo della nTrust, per scrivere la biografia di Wright/Satoshi, fino alla scoperta del bluff. “Tutti i protagonisti di questa storia – scrive Scrive O’Hagan – volevano che raccontassi la loro storia, poi che non la raccontassi, poi che la nascondessi nel caveau da cui era uscita. Sembrava una storia nuova di zecca ma, in realtà̀, era antichissima, una storia di metamorfosi, e di Prometeo liberato. Craig Wright aveva dimostrato crittograficamente di avere le chiavi di Satoshi, le sue mail sembravano attestare il suo coinvolgimento, i suoi articoli scientifici erano basati sulla tecnologia blockchain, e lui stesso ha preso parte per un anno intero a un piano industriale per rivelare tutto questo. Ma, al momento di farlo, ha agito come un impostore, ha mutato forma, si è liquefatto”.

Finney, Szabo, Wright: uno solo di loro o tutti e tre. Oggi possiamo dire con un certo margine di certezza che il cerchio attorno a Satoshi si stringa attorno a questi tre nomi. E non è solo questione di svelare uno pseudonimo, come per la scrittrice Elena Ferrante o lo street artist Banksy. C’è chi è convinto che il mistero di chi ha creato il Bitcoin sia legato anche alla scomparsa di svariati milioni di bitcoin, che immessi sul mercato potrebbero dare un bello scossone al settore delle cryptovalute. Ma questa è tutta un’altra storia.


Notizie tratte da: WIRED HEALTH


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