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BANANE

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  • 13 mag 2018
  • Tempo di lettura: 7 min


GUERRA DELLE BANANE . 1








La banana è una delle merci più commercializzate al mondo. Solo l’Europa, nel 2015, ha consumato circa 5,8 milioni di tonnellate importate al 90%, a un prezzo che andava dai 60 ai 75 centesimi di dollaro per chilo.

Gli USA hanno il monopolio della produzione nel Sud America attraverso le multinazionali CHIQUITA, DOLE, DEL MONTE, dove hanno messo in campo un’organizzazione efficiente, che ha dapprima colpito e poi praticamente distrutto i piccoli produttori.

Dato che i forti consumatori sono paesi ricchi e i produttori sono paesi poveri, con la Convenzione di Lomè, (oggi di Cotonou), l’Europa ha deciso di favorire le nazioni così A.C.P. (Africa Caraibi Pacifico)

Siamo nel 1993, e l’UE autorizza licenze di importazione di banane fino a 5 milioni di tonnellate senza dazi a favore del paesi ACP tagliando fuori il Sud America.

Poi nel 1996, l’UE decise di applicare per le banane provenienti dalla America,impone un dazio del 20% per i primi due milioni di tonnellate importate, dazio che lievita al 170% del valore per la quota eccedente tale quantitativo.

Le multinazionali USA reagiscono citando L’UE in giudizio davanti il WTO (Organizzazione mondiale di commercio) e vincono la causa, per cui dovrà essere applicato il principio del M.F.N. (clausola del paese più favorito), cioè dazi tutti uguali! Tensione e defatigante trattativa tra i due.

Nel 2009 finalmente l’UE accetta di mettere solo 114 dollari di dazi per tonnellata importata dal Sud America entro il 2019: è un accomodamento politico che avvantaggia leggermente i paesi ACP.

Le nazioni A.C.P. sono comunque colpite, gli americani esultano e i consumatori europei ne traggono piccolo vantaggio.








GUERRA DELLE BANANE . 2






Sir William Cavendish,VI° duca del Devonshire aveva un giardiniere intraprendente che in ampie serre riscaldate, ha coltivato e selezionato diversi tipi di banane. Una in particolare si dimostrò valida agli effetti commerciali, per una serie di qualità che vanno dalla dimensione alla capacità di conservarsi e maturare bene dopo il distacco.

A questa banana, originaria del Vietnam, venne dato il nome di Banana Cavendish, ma non ottenne un gran seguito commerciale essendo la GROS MICHEL(attuale Chiquita) la banana dominante il mercato. Essa è più grossa, giallo splendente, dolce e soddisfacente.


A grande richiesta dominò i mercati fino a quando la “Malattia della Palma”, (un fungo), cominciò ad attaccare le radici della pianta.

Si pensò che la Cavendish fosse più resistente alla malattia, e questo era in parte vero, ma la banana non è una vera e propria pianta, e si moltiplica per talea, per cui per cui il suo dna è sempre lo stesso, quindi non si evolve, non si adatta, non genera resistenza alle malattie.

Per il resto non c’è fungicida efficace per cui si teme il tracollo del mercato soprattutto della Gran Mishel.

Ormai da anni è in corso una vera e propria drammatica corsa per trovare un rimedio, e la soluzione è stata individuata attraverso incroci che hanno ottenuto qualche risultato. Nuove banane dovrebbero inondare il mercato, hanno colori diversi, e sapore spesso di mela, ma se non altro risultano resistenti almeno in gran parte al fungo della palma.

La strada indicata da questi esperimenti è lunga perché necessita di una rieducazione del consumatore per portarlo ad accettare questa proposta di biodiversità: ed è una lotta (una guerra) contro il tempo.

Il punto è che le grandi piantagioni di Cavendish in giro per il mondo, di fatto, sono difese solo dalle distanze, cioè dagli oceani che isolano la “Malattia della Palama”, mentre la magnifica Grand Mishel sopravvive decimata.





GUERRA DELLA BANANE . 3






Dal 1775 ad oggi 2018, gli USA hanno fatto 35 guerre, di cui 8 solo in questo secolo.

In questo elenco, al dodicesimo posto sta scritto: 1909 – 1934 “Guerre delle banane”, da notare il plurale.

Infatti si tratta di numerosi interventi militari, con lunghe occupazioni, contro e dentro diversi Stati dei Caraibi, del Centro e Sud America.

Tutto comincia con la guerra contro la Spagna del 1898, e la miriade di interventi è giustificata dalla cosiddetta dottrina di Monroe : “L’America agli Americani”! La quale aveva la pretesa di legittimare iniziative militari USA nei due continenti americani, allo scopo di impedire e tener fuori ogni altra potenza europea.

Accanto a questo cosiddetto principio, la denominazione di “Guerra della Banane” è legata al fatto che gli USA difendono gli interessi statunitensi fra i quali spiccano continuamente quelli delle multinazionali United Fruits, e della Standard Fruit Company, e che trattano non solo banane, ma anche zucchero di canna e tabacco.

Anche se, in verità, la prima guerra legata a questi interessi agricoli è stata la “Guerra dell’Anguria” guerreggiata in Panama nel 1856, di cui dirò.

Ma vediamo una breve sintesi.

- Cuba e Porto Rico diventano protettorato USA dopo la guerra contro la Spagna, siamo nel 1898, e gli USA allargano il raggio realizzando il controllo dell’isola di Guam e di tutte le Filippine, cosa importantissima, perché ancor oggi costituisce un problema internazionale, in quanto ha posto le basi per 50 anni di guerriglia ancora in corso.

- Panama : con il trattato commerciale del 1846, gli USA sono tenuti a garantire il libero transito per il canale allora in costruzione, soltanto che poi di fatto che cosa fanno? staccano (manu militari) la zona del Canale dalla Colombia e la occupano militarmente: “Nunc et semper”.

- Ancor oggi è così, ma con una variante, che all’orizzonte si sta affacciando la Cina che ha elaborato un progetto che prevede l’apertura di un altro canale di collegamento tra i due oceani, da scavare nell’Honduras, a sue spese naturalmente, ma intanto contro il monopolio USA !

- Venezuela : Germania, Francia e Italia attuano un blocco navale per via di mancati pagamenti. Gli USA intervengono ma solo diplomaticamente stabilendo però il principio che prima di qualsiasi intervento in America Latina si deve chiedere a loro, (Sviluppo della dottrina di MONROE).

- Nicaragua : dopo vari interventi militari e bombardamenti, il Paese è occupato dagli USA dal 1912 al 1933 alla faccia di Augusto Sandino che diventa il capostipite della guerriglia sud americana, contro i marines, e poi, dopo il ritiro americano, contro Anastasio Somosa il dittatore che gli USA lasciano lì a governare, e che fa uccidere Sandino e suo fratello dalla Guardia Nacional nel 1934 a Managua. Creando un martire ancora oggi osannato con bombe e guerriglia.

- Haiti Ad Haiti c’era il divieto per i non Haitiani, di avere terreni in proprietà, gli USA occupano l’isola, tolgono il divieto e iniziano la “Guerra del Cacao” che finisce con l’occupazione che dura da 1915 al 1934: occupazione che genera rivolte represse in modo molto sanguinoso anche direttamente dai Marines.

- Honduras Paese fondamentale proprio per le banane, dominato dalle multinazionali USA con grandi proprietà di terreno e col completo controllo delle ferrovie. Interventi armati: 1903, 1907, 1911, 1919, 1924 e 1925 tutti finalizzati a mantenere lo status quo di sfruttamento.

- Messico nel 1914 Gli USA cominciano interventi diretti nella Rivoluzione Messicana con la occupazione del Veracruz. L’intento era di bloccare lo svilupparsi della rivoluzione di Vittoriano Huerta. Nel 1916 e nel 1917 una spedizione condotta dal generale Pershing invade la parte nord del Paese cercando di catturare Pancho Villa, ma non ci riesce. Gli interessi sono analoghi a quelli sopra descritti a cui va aggiunto il problema generato dal flusso di migranti irregolari.

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- Lo strumento di tali interventi e repressione furono i Marines, con l’aiuto della flotta.

- Lungo 33 dei 35 anni di “Guerre della banane” il generale dei Marines Smedley Butler ha operato al comando di numerose azioni militari in questo scacchiere, ottenendo, alla fine della carriera la più alta onorificenza del Governo degli Stati Uniti. Una volta in pensione Butler ha scritto le sue memorie dove tra l’altro dice: “ Nel 1914 ho contribuito a rendere il Messico e specialmente Tampico un terreno sicuro per gli interessi petroliferi americani. Ho contribuito a rendere Haiti e Cuba luoghi convenienti per fare affari per i ragazzi della National City Bank. Ho contribuito allo stupro di una mezza dozzina di repubbliche del Centro America a beneficio di Wall Street. Tra il 1902 ed il 1912 ho contribuito a purificare il Nicaragua per la banca internazionale d'affari Brown Brothers & Co. Ho portato la luce in Repubblica Dominicana, nel 1916, per gli interessi americani nella produzione di zucchero. Nel 1903 ho dato una mano a rendere l'Honduras un buon posto per le compagnie statunitensi della frutta. Nel 1927 in Cina ho dato il mio contribuito per fare in modo che la Standard Oil potesse continuare ad operare indisturbata. Guardando indietro, avrei potuto dare alcuni buoni suggerimenti ad Al Capone: il meglio che era riuscito a fare era estendere il suo racket a tre distretti; io ho operato in tre continenti! » (Dal suo libro: “La Guerra è un’attività criminale”)

E’ ben conosciuta la già citata “Dottrina di Monroe” come linea politica che dichiara la legittimità assoluta e la correttezza degli interventi militari nelle due Americhe da parte degli Stati Uniti.

Dapprima fu affermata in chiave anti europea, ma poi l’interpretazione si amplia e si sviluppa toccando tutti gli interessi dell’Impero USA che vedono ed interpretano il Sud America come l’intoccabile cortile di casa.

Nel 1973 l’intervento indiretto attraverso la CIA in Cile con il colpo di stato di Pinochet, è un prosieguo di questa linea politica, dove ancora l’Unite Fruits è coinvolto contro il governo del socialista Allende insieme ai proprietari USA delle miniere di rame.

Si tratta della stessa filosofia collaudata con un altro colpo di stato di 20 anni prima in Iran, contro il governo del primo ministro Mossadeg (1953). Intervento quest’ultimo che darà la stura ad altre invasioni ed interventi, lotte, guerre e terrorismo, le cui conseguenze sono oggi all’ordine del giorno.

Con le “Guerre delle banane” gli USA guadagnavano parecchio, ma portavano a casa anche un grosso capitale di odio perenne.

Per cui nel 1904 il Presidente Theodor Roosevelt aggiunge un codicillo alla “Dottrina di Monroe”, con il quale codicillo afferma che gli USA sono legittimati ad intervenire anche finanziariamente, qualora gli stati americani non fossero capaci di far fronte alla loro situazione debitoria.

Sembra un regalo, ma non si dice a quale prezzo. E’ questa la “Diplomazia del dollaro” meno costosa delle guerre e delle invasioni, che da migliori profitti, ma che è sicuramente peggio delle “Guerre della banana “, perché detta la conduzione economica e finanziaria dei popoli, e di fatto garantisce una perpetua crisi di quella nazione, per il pagamento dei debiti e degli interessi.

I risultati sono evidenti nel Messico, e in generale in tutta l’America centrale, e anche in Brasile e Argentina. Ulteriore sviluppo di questa “Diplomazia del dollaro” è quello delle sanzioni economiche che il Presidente utilizza come un guinzaglio con cui stringe il collo del disobbediente.

Buona fortuna!



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