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DONNE, FEMMINE e MADONNE

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  • 29 apr 2018
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 13 mag 2018

Parlare di donne è politicamente corretto, parlare più genericamente di femmine è scorretto, di madonne non si sa.

Forse più apparente che vero, ma questa sembra essere la comune accezione più o meno ipocrita del pensiero ufficiale.

Quando gli uomini parlano delle donne sono classificati in due categorie :

sessisti o maschilisti dalle donne contro, femministi dalle donne a favore.

Questo accade se si parla di eterosessualità.

Quando uomini e donne parlano di individui non eterosessuali compaiono altre due classificazioni : gay o gaudenti e lesbiche.

Ovviamente il soprascritto periodo altro non è che una provocazione al dibattito, perché nel minestrone mancano molte verdure e qualche spezia, al solo scopo di renderlo almeno un po' saporito.

Quindi, prima di accendere il fuoco sotto il pentolone, provo ad aggiungere un po' di quello che manca. Sempre dal mio per nulla autorevole punto di vista.

La storia più raccontata nell'era moderna è quella della passione e morte di Gesù Cristo. Che c'entra ? C'entra. Lui era cugino di Giovanni, il Battezzatore cui fu decollata la testa per il capriccio di una donna. Tutto il grande racconto ha avuto origine da quel capriccio. La donna capricciosa si chiamava Erodiade, aveva sposato Erode Antipa, fratello del marito di cui lei non era vedova. Lei voleva diventare regina degli Ebrei, obiettivo che poteva raggiungere solo sposando Erode che smaniava per la stessa corona.

La cultura religiosa ebraica aveva collocato il gesto tra quelli scandalosi.

Per analogia e par condicio si possono considerare altri due episodi simili :

il primo nella notte dei tempi e cioè il divorzio tra Adamo e Dio perpetrato da Eva, il secondo storicamente più recente ad opera di Enrico VIII che voleva divorziare dalla moglie e ha divorziato anche dalla Chiesa Cattolica.

Vai a vedere e ti accorgi che in tutti questi episodi c'entrano delle donne, le loro ambizioni, il loro fascino e anche la loro sessualità.

Non vorrei essere giudicato etero-eretico per l'ultimo attributo, tuttavia non tenterò di dimostrare che non lo sono.

Il tema è molto più serio ed importante se si considera lo stato civile delle donne contemporanee nei diversi contesti sociali, etnici, tribali.

In questo senso diventa eccezionale estrapolare casi in cui la donna non è altrettanto femmina, il ruolo che la natura le ha assegnato e che la così detta civiltà moderna ha snaturato facendole scegliere di essere oltre che madre, moglie, amante o semplicemente single, anche tanti altri ruoli sociali, magari escludendo quelli suoi propri e più naturali.

Colpa degli uomini, colpa dei maschi ? Dipende.

Nella nostra società contemporanea ci sono dei modelli di ogni tipo. Ci sono donne che vestono chador o burka e che non possono guidare l'auto e ci sono donne che sfilano sulle passerelle indossando l'intimo per signora e che, per farlo e per apparire, sono anoressiche.

Le prime nascondono la loro presunta bellezza che altri non possono apprezzare, le seconde ostentano la loro autoreferenziata attribuita bellezza di cui altri farebbero a meno.

Come si vede, trattando il tema delle donne, diviene naturale parlare di bellezza, non solo quella dei corpi, anche quella dei volti delle donne e magari delle loro anime.

La cultura classica ci ha lasciato la letteratura di Omero con la storia di una guerra scatenata per la bellezza di Elena e le statue delle Veneri, Dante ha scritto l'opera letteraria più famosa di tutti i tempi parlando dell'amore non ricambiato di Laura, donna angelicata, Leonardo ha dipinto la Monna Lisa del Giocondo ritenuto il quadro più bello di tutti i tempi.

Storie di donne e della loro bellezza.

I maschietti contemporanei, anche se non tutti e non dappertutto, hanno riconosciuto il ruolo delle donne nella storia moderna.

Ne hanno perfino istituito il giorno celebrativo:


8 MARZO

Volevo un bacio colorato,

volevo dipingerlo “stregato”

nel tepore di una sera

quando viene primavera.

Vecchi tubetti di colori,

volevo dipingere dei fiori,

del verde e un po' di giallo

a dar vita a un pappagallo.

Una punta rosso vermiglio,

sfuma l'occhio di un coniglio

e un tramonto di montagna

variegato di campagna.

Nella luce sotto il sole

il baleno delle aiuole,

schizzo bianco per la luna,

tocco blu per la laguna.

Scappa via il mio pennello

sopra il volo di un uccello

e poi scende nella pozza

di una tinta in tavolozza.

Dolcemente lui si adagia

sul colore della spiaggia,

su un bottone di mimosa

tutta gialla e un po' pelosa.

Col pallore lei la riceve,

sente la gioia della neve,

la freschezza della pioggia

nell’ombra di una loggia.

Sia “strega” o sia fata,

la sua festa è celebrata,

sia amante o sia madonna,

è il giorno della donna,

che sia sola o sia sposa,

un bacio e una mimosa.

Dedicata a tutte le donne

coi pantaloni o con le gonne,

siano sante o sian sottane,

a tutte quelle che ne rimane.

Mi piace pensare alle donne anche in modo più sensuale, stavo per dire erotico, ma non è vero.

Penso ai marmi del Bernini della galleria Borghese, a quelle mani affondate nelle natiche di Proserpina, al bronzo di Auguste Rodin che rappresenta la donna accovacciata che espone la vagina con le cosce aperte, nel giardino del museo a lui dedicato, a Parigi.

Penso alla sensualità dei visi delle madonne di Raffaello e di Fra Filippo Lippi, e poi alla sensualità della donna moderna che suscita un amore, moderno, per l'appunto.


L'AMORE MODERNO

Fin da quando l'uomo antico

diede ad Eva il suo gran fico,

fu sollevata la questione

di una biblica confusione.

Si trattava di un gran fico,

qui lo nego e qui lo dico,

oppure di un gran melone,

ecco qui la gran questione !

E poi non s'è mai saputo

se davvero lui fu cornuto,

perché lei glielo ha rubato

in un giardino profumato.

Dicono che sua fu la colpa,

che fu lei ad ambir la polpa,

fin da quando una sua costola

gli fu estratta e mal ripostola.

Ci fu un tale che, alla Sistina,

dipinse il fico, non la melina,

ma allora nessuno s'accorse

di quel serpente che si contorse.

Ora che i tempi sono più moderni

le femmine scrivono sui quaderni

parole d'amore, amore tracotante,

ma subito dopo trovano l'amante.

E via di questo passo. Si perché è impossibile disgiungere le donne dall'amore, cioè quando lor signore fanno le femmine allora succede che l'altro sesso si dichiara:

DICHIARAZIONE D'AMORE

Non l'hanno fatto tutti quanti,

l'hanno fatto però in tanti

di scrivere alla propria amata

una rima dolce e infatuata.

Quando parte quella tempesta

e gli ormoni battono in testa,

non c'è ragione, non c'è decoro,

che sia un fiore o un pomodoro.

E' come un chiodo, nella mente,

che t'annebbia e sei assente,

sembra quasi che ti addormenti

e annaspi negli argomenti.

Con uno sforzo fai appello

a tutte le pieghe del cervello

per trovare delle parole belle

che facciano rima come sorelle.

Dopo tutta sta spremuta

dici la prima che ti è venuta,

glielo dici senza posa,

senza rima, ma in prosa:

Sei la prima donna di cui ho guardato

prima il viso e poi il sedere.

Ed è bellissimo !

Già ! Non dirle mai quale dei due perché potresti cadere nella trappola dell'equivoco e potresti faticare a liberartene.

Ci sono parecchi esempi, storie di corna, come quella che viene appresso :


LE CORNA

Mi è sfuggito lo sternuto all'improvviso

nel mentre che una signora m'ha sorriso.

Pensandoci di lì a poco ho il sospetto

che lei mi volesse mancare di rispetto.

Scusi ! “Perché ride ?” Le domando.

Lei risponde, a sua volta sternutando:

“Mi sembrava d'averti riconosciuto,

sei proprio tu, mascalzone e farabutto”.

Allora ho dato fondo alla memoria

per cercare quale fosse quella storia.

Andando indietro a contare più o meno,

il pensiero mi correva come un treno.

“Mi hai mollata una mattina alla stazione

dopo aver fatto insieme colazione.

Adesso è già passato qualche anno,

ma mi ricordo che m'hai fatto un danno”.

Le dico : “Io proprio non mi ricordo,

anche se, lo riconosco, son balordo”.

Dice lei : “Eh si bello mio, sapeva tutto,

mio marito si era scoperto gran' cornuto”.

E io : “Buon per lui che si è accorto,

anche se tardi, d'avere subito un torto”.

Lei : “Ma quale torto ? Era contento

d'avere trovato per fortuna l'argomento”.

Aveva da tempo studiato e ristudiato

il modo per scappare con l'avvocato.

Dove l'avevo vista e come conosciuta

se lei era così sicura d'essere cornuta ?

Sta di fatto che, ad un certo punto, le donne cercano gli uomini.

Ma non sempre per quello che gli uomini pensano.

Scriveva Henry Morton Robinson nel suo magnifico romanzo -Il Cardinale- “ gli uomini amano le donne, le donne amano l'amore”.

Infatti finisce che gli uomini sposano le donne, ma le donne sposano l'amore.

Mi accorgo che la sto tirando troppo per le lunghe e concludo chiedendo aiuto a un mio vecchio amico che ringrazio sempre per la sua saggezza.

L'ARTE DI PRENDER MOGLIE

L'arte de pijà moje, da una parte, è la cosa più facile der monno; e Adamo e Eva quanno se sposònno fecero tutto quanto senza l'arte....

Che ce vô a pijà moje, in fine in fonno? Voi sposà 'na regazza? Fai le carte, vai in chiesa, a Campidojo, poi se parte pe' fa' tutte le cose che ce vonno.

Ritorni; doppo un anno, a bon bisogno, te nasce un pupo che nun t'assomija, quattro cazzotti... e questo è er matrimogno.

Ma noi de 'st'arte ce n'avemo tanta: nun volemo sapé come se pija, voressimo sapé come se pianta.


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