top of page

Il dito e la luna

  • Immagine del redattore: #
    #
  • 22 apr 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 28 apr 2018

Cosa è successo?


Oggi, 26 marzo 2018, two days after l'insediamento del nuovo Parlamento, con il primo uomo a 5 stelle nelle Istituzioni della Res Publica, frutto del primo compromesso politico/istituzionale, è successo.

Nessuno è contento per la propria parte politica, ma tutti o quasi pensano che, così come siamo messi, o bevi o affoghi.


Intanto la prima conseguenza è l'inizio della fine di due partiti.


Il Partito Democratico, ferito a morte, ma non ancora morto, sta riflettendo sulla scelta del suo becchino.

Renzi è da sempre in quel ruolo, ma nel PD c'è la corsa per chi sarà il primo a buttare la prima palata di terra sulla tomba dell’estinto “organismo” politico.

Forza Italia è autoestinguente, ma ha ancora un leader o lader (etimo lombardo), a scelta, che – per come stanno ormai le cose - gioca il ruolo del morto che parla.


Il toto governo è già partito.

Chi lo farà ? Qui i compromessi sono vietati, anche quelli concavi e convessi.

Mentre gli altri partiti possono decantare le loro provocazioni, gli insulti e perfino i programmi, all'insegna delle alleanze, il M5S non può.

La parola “alleanza” non è nel suo vocabolario.

La sua base, espressa nella piattaforma Rousseau e nel seggio elettorale, così come ne è stata l'acceleratore potrà diventare brusca frenata, senza decantazione, immediata.


Le visioni politiche

Sono simili nei confronti dell'Europa, tuttavia profondamente diverse a livello nazionale.

Di Maio ha un programma da rispettare.

Salvini deve rispettare gli uomini, soprattutto quelli di Berlusconi che il cavaliere, ancorché disarcionato, mette in campo per salvare solo ed esclusivamente i suoi interessi. Se così non fosse, la coalizione di destra sarebbe sciolta, come una diarrea appunto.

Gli elementi divergenti nei programmi di Salvini e di Di Maio, che collidono, sono la tassa piatta per il primo, il reddito di cittadinanza per l'altro.

Entrambi irrinunciabili.

Sic stantibus rebus, ci sono mille ragioni di dubitare/credere che il governo si possa fare.

A meno che il PD, che da subito si è schierato all'opposizione (all'opposizione di chi ? Visto che non c'è un governo cui opporsi) , o una parte del PD, addomesticato/a da Mattarella non ritorni sulla propria tomba ad accendere un cero rosso ai 5 stelle.

Se il PD scegliesse la coalizione di destra, esumerebbe il proprio cadavere, comprendendo quello di Renzi e di Berlusconi e si ritornerebbe alla Seconda Repubblica.


La Terza Repubblica

Definizione impropria e anacronistica, se mai dovesse partire con tale “combinato disposto”, detto anche “inciucio”, perché la coalizione di destra e PD continuerebbe la Seconda Repubblica.

L'alternativa è il “cambiamento”, il fenomeno politico nuovo che si può capire solamente se, invece di guardare il dito, si guarda la Luna.
La luna è l'Europa.

L'unico governo che interessa agli Italiani, comunque sia composto, è quello che ha le carte in regola per andare a trattare con l'Europa.

Trump ci sta dando una mano. Trump può essere antipatico o meno o più simpatico, però ci sta dando una mano.

I suoi dazi avranno un effetto negativo su tutti, ma di più sulla Germania e sul surplus tedesco.

Servirà a riequilibrare i conti in Europa.

L'Italia non ha nulla da perdere e anche il disarcionato cavaliere non sarebbe più di tanto eccitato dallo unfuckable ass della Merkel.



Commenti


ISCRIVITI E RIMANI SEMPRE IN CONTATTO CON NOI !

Non perderti tutti gli aggiornamenti e i nuovi Post !

bottom of page