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Il lupo perde il pelo ,ma il vizio …(resta)

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  • 28 mag 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Ecco chi è Sergio

Dal 1983 al 2008 è stato deputato, prima per la Democrazia Cristiana (di cui fu vice segretario) e poi per il Partito Popolare Italiano, La Margherita e il Partito Democratico. Ha ricoperto la carica di ministro per i rapporti con il Parlamento (1987-1989), di ministro della pubblica istruzione (1989-1990), di vicepresidente del Consiglio (1998-1999), di ministro della difesa (1999-2001) e infine di giudice costituzionale (2011-2015).

Il 31 gennaio 2015 è stato eletto al quarto scrutinio presidente della Repubblica con 665 voti, poco meno dei due terzi dell'assemblea elettiva.[1] Ha giurato il successivo 3 febbraio.

Come Capo dello Stato ha finora conferito l'incarico a un presidente del Consiglio dei ministri: Paolo Gentiloni (dal 2016).

Inoltre ha nominato una senatrice a vita, Liliana Segre, il 19 gennaio 2018, e un giudice della Corte costituzionale, Francesco Viganò, il 24 febbraio successivo.



Sergio Mattarella è il quarto figlio di Maria Buccellato e di Bernardo , politico democristiano cinque volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Siciliana. Suo padrino di battesimo fu l'amico paterno Salvatore Aldisio,già deputato del Partito Popolare Italiano e ostracizzato dal regime fascista, che pochi anni dopo sarebbe tornato a essere esponente di primo piano della ricostruzione democratica.

Sergio Mattarella, (si parla del 2015) non sarà chiamato a spiegare di fronte alla prima sezione civile del tribunale di Palermo se sua madre, Maria Buccellato, era "parente del mafioso Antonio Buccellato", come invece si leggeva negli atti che invocavano il suo interrogatorio.

Secondo il giudice onorario Rosa Maria Rini, infatti, l'audizione del nuovo capo di Stato in merito sarebbe "ininfluente ai fini del giudizio" nell'ambito della guerra giudiziaria, iniziata nel 2012, tra i Mattarella e il giornalista Alfio Caruso, accusato di aver diffamato il vecchio patriarca Bernardo e il primogenito Piersanti nel suo libro ‘’Da cosa nasce cosa’’.

Caruso, nello specifico, raccontava di come il pentito Angelo Siino parlasse di un Piersanti Mattarella "bravo nel barcamenarsi tra i Bontate e i Buccellato: una navigazione a vista che avrebbe scatenato la furibonda reazione del principe di Villagrazia" e ricostruiva come, nel '33, Bernardo Mattarella avesse sposato Maria Buccellato, il cui cognome, a Castellammare del Golfo, è tanto diffuso quanto pesante.

Ma, su decisione del giudice, non spetterà al nuovo inquilino del Quirinale spiegare se si sia trattata di parentela o, piuttosto, una comune e pressoché ovvia omonimia. L'assoluta mancanza di un rapporto di parentela tra i Mattarella e i Buccellato legati a Cosa Nostra era stata, d'altra parte, chiarita sui media già negli anni Cinquanta. Proprio a fronte di ciò, l'audizione del nuovo Capo di Stato appare irrilevante in merito.


Ma chi è Alfio Caruso?

(solo un diffamatore oppure…,il giudizio al lettore)


Alfio Caruso compie i suoi studi a Catania (laurea in lettere moderne). Dopo la collaborazione con il quotidiano La Sicilia viene assunto nel 1972 da Piero Ottone al Corriere della Sera. Nel 1974 accoglie l'invito di Indro Montanelli e diventa così il più giovane dei 54 fondatori de il Giornale. Negli anni Ottanta lavora di nuovo al Corriere e alla Gazzetta dello sport (dove ritrova il suo primo maestro, Candido Cannavò) rispettivamente come caporedattore e vicedirettore.

Nel 1995 è nominato condirettore del Messaggero da Giulio Anselmi, mentre nel 1996 è direttore editoriale del gruppo Nazione - Resto del Carlino - Giorno. Nel 2000 ha fondato e diretto un giornale Og (Oggi è un altro giorno) durato un solo mese[1]. In seguito ha collaborato con l'Espresso, La Stampa, Il Corriere della Sera. Nel 2011 si è dimesso dall'Ordine dei giornalisti.

Parallelamente alla sua carriera giornalistica sviluppa una carriera letteraria scrivendo romanzi thriller e saggi sulla storia italiana e sulla mafia. Ha pubblicato le sue opere con Sei, Feltrinelli, Leonardo, Rizzoli, Longanesi, Salani, Einaudi e Neri Pozza.


Informazioni tratte da Wikipedia


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