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Psico-Movimento : dove stiamo andando?

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  • 29 apr 2018
  • Tempo di lettura: 4 min


In queste prime settimane di primavera ‘tutti’ i pavoni aprono le code, le aprono il più possibile in ruote maestose dai colori sgargianti. Devono farsi vedere dalla “femmina” affinché scelga lui, e non l’altro.

Bhe, ‘tutti’... ...forse ho esagerato. Sono solo in due: Di Maio e Salvini.

Devono mostrare l’apertura più larga possibile, per farsi dare… ...l’incarico.

Uno dei due ha chiuso un po’ la ruota, rivendicando sulla sua persona l’incarico di primo ministro, e l’altro ha prontamente fatto notare che la sua ruota è più aperta.

Apertura…

Nella mente si alternano dei flash:


Cosa deve fare adesso il movimento? Quale strada deve percorrere?

La risposta che va per la maggiore sembra essere quella del dialogo, quella di cercare di formare un Governo. Sembra dilagare il terrore di non riuscire a costituire un Governo. Forse per non sembrare di essere all’altezza del Paese. Nel 2013 sbattemmo la porta in faccia al moderato Bersani, ma non tutti furono contenti (anche io avevo qualche riserva). Oggi accogliamo Salvini (ed ancora ho più di qualche riserva) che si augurava un buon risultato del PD.

Ma davvero la formazione di un Governo a tutti i costi deve essere l’obiettivo del Movimento? Davvero si dimostra così di essere all’altezza?

Io probabilmente sono un integralista (non islamico si intende!). Sono per non dimenticare le origini del Movimento; ricordarsi che cos’è il Movimento, da dove nasce e perché nasce.

Io non credo sia solo un partito/movimento politico. Voglio pensarlo come un esperimento, un ideale, un modo nuovo di vivere la società e un nuovo modo di amministrare. Il movimento come ‘il contenitore politico’, con il logo M5S, è stato costruito solo per permettere ai cittadini dei Meetup, che avevano lavorato sui temi (oggi, su questo punto, bisogna ammettere che casca un po’ l’asino) presentando il programma a Prodi, di andare a prendersi quello che chiedevano.

La difficoltà di applicare il modello proposto dal Movimento (non solo come struttura interna, ma come società, come sistema) è la naturale tendenza a percorrere strade già battute.

“dobbiamo resistere da questo inquinamento che ci viene da un modello che fondamentalmente inquina, ed è difficile pararsi. Molto difficile.” R.Fico

Eh NO... …non dite che in questi anni sono cambiati solo i modi e che è solo finito il periodo dei Vaffa. Per noi i modi sono anche la sostanza. La disintermediazione nella politica deve servire a cambiare dinamica tra le persone ed il sistema, in un’epoca in cui politici non rappresentano più i cittadini ma rispondono prima alle aspettative del sistema. Era un’illusione pensare che il movimento fosse nato per scardinare queste dinamiche.

“Se riproduciamo la stessa dinamica riproduciamo lo stesso sistema.” R.Fico

Nel passato esiste è esistita un'altra esperienza, per alcuni versi simile. Era un popolo che arrivava dal Nord, il loro leader indossava una canottiera bianca ed alzava spesso il dito medio. Alla fine anche questi ‘barbari’ hanno imparato a sedersi composti al tavolo di Roma.

Qualcuno dirà: questa è la politica. Il Paese si cambia solo nella stanza dei bottoni. È vero… …ma solo se la stanza dei bottoni non cambia prima noi.

La prima volta che il movimento si è tradito gravemente è è stato quando ha incoronato il proprio Leader politico. Non era nell’idea iniziale di Movimento. Uno vale uno e sono tutti portavoce. È stato un adattamento al sistema, un compromesso, un rispondere all’esigenza di essere compresi da più persone: un modo per avvicinare il proprio modello a quello già conosciuto da tutti. (ricordo che l’ortodosso Fico non salì sul palco a Rimini)

Oggi si è arrivati a dire “o Di Maio premier o nulla”. Personalizzazione cosi spinta?! O.o Non la sento mia… …secondo grosso errore

La Lega, dopo che Salvini si è messo in discussione non rivendicando esclusivamente a se a sé il ruolo di Presidente del Consiglio, oggi difende il proprio programma dicendo “parliamo con tutti, ma si parte dal programma di centrodestra” [4] [5]

Forse mi sono perso dei passaggi.

Noi difendiamo la persona(Di Maio)… …loro difendono il programma?!?

Non la sento mia…

E allora cosa sento mio? Cosa vorrei?

In questo momento è naturale che Giggi pavoneggi, aprendo la ruota (anche se si è impuntato un po’ troppo su di sé). Deve farsi notare dal Presidente della Repubblica e guadagnarsi l’incarico. Una volta ottenuto, il mio sogno è che faccia quello che è stato promesso, a muso duro alle Camere: “noi, come cittadini, vogliamo realizzare questi punti: 1, 2, 3, 4,… . Chi non vuole supportarci dica di NO” (i punti sui quali mi piacerebbero per incassare un NO sarebbero: divisione banche affari/risparmio, legge anti corruzione, revisione delle leggi sulla prescrizione e possibilità incremento pena in appello (Davigo garantisce che si dimezzerebbero i processi in Italia con questi due provvedimenti), riduzione costi politica,…)

Tanto… ...incassare un no per un no, meglio che abbia un significato importante. Meglio che sia spendibile in futuro. Meglio che faccia risvegliare gli animi. In questo contesto, dove la formazione di un governo di legislatura è più vicina alla fantascienza che una reale possibilità, portarsi a casa un ‘no’ di quel tipo potrebbe essere la miglior vittoria che il Movimento possa ottenere. Però bisogna che questo sia il ‘NO’ della classe politica di un certo tipo ai cittadini. Per far questo è necessario che sia netta la distinzione tra il “noi” ed il “voi”: ma non sempre lo è…

Quindi il Movimento è destinato ad inquinarsi e a mischiarsi con il sistema fin ora finora conosciuto? I binari del movimento Movimento, che sembravano dover portare in un'altra direzione, nuova e inesplorata, tendono ad avvicinarsi a quanto già sperimentato? Ci stiamo adattando a questa società ?

Nel caso: sarebbe solo ‘la politica’… solo ‘un compromesso’… solo ‘un accordo’… in nome di ‘?’…

…per una volta… ...non succede nulla.


Ma se per cercare questo ‘sacrosanto’ accordo perdessimo la nostra identità? E se qualcuno se ne accorgesse?

Siamo al capolinea del progetto 5 Stelle?

Sicuramente con questa email ho dimostrato quanto sono ottuso. Ottuso perché non capisco l’opportunità che ci si presenta, la necessità del Paese.

È che, non voglio giustificarmi, però… ...mi hanno sempre parlato di necessità: ce lo chiede l’Europa (o la Germania…), ce lo chiedono i mercati, ce lo chiedono le banche …

E quando lo chiedono i cittadini ??? Non è ancora arrivato il nostro turno?

La risposta ci è già stata data anni fa... ripercorriamo le origini... Perché esiste il Movimento? da dove nasce?

A presto

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