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SCHIZZI STORICI (il prosieguo)

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  • 1 lug 2018
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 5 lug 2018


Schizzo 433

La complessità di governare il mondo(3)

“Il nodo dell’estremo oriente” (1)


L’obbiettivo stategico degli USA è quello di contenere la Cina!

Un nodo, da qualsiasi punto lo si guardi, appare sempre complesso pur presetandosi come un blocco unitario, un nodo politico compone e lega le forze che lo compongono, ma sempre il senso complessivo del nodo politico resta estremamente semplice.

Sciogliere un nodo politico significa chiarire il senso del legame precedente e liberare le forze che prima imprigionava.

Ora il nodo dell’estremo oriente si sta sciogliendo!

Prima nominiamo gli attori di questa strana commedia politico storica che si spera mai si trasformi in dramma.

Gli attori protagonisti che sono gli USA, la Cina, Il Giappone e le due Coree.

Ma poi c’è un altro protagonista, stranamente silenzioso, la Russia, e anche dei comprimari interessanti come Formosa, l’India e l’Australia, mentre si affaccia la non remota possibilità che personaggi oggi secondari come il Vietnam assurgano rapidamente a protagonisti insieme a qualche altro stato della penisola Vietnamita e dintorni.

Cominciamo dalla Corea.

Nell’agosto del 1945 la Russia dichiara guerra al Giappone , la guerra dura più o meno 8 giorni e le truppe sovietiche occupano parte dell’arcipelago delle Sakalin a nord del Giappone e invadono la Corea, scendono dal nord e si fermano vicino al 38° parallelo.

I russi dopo pochissimo se ne tornano a casa propria (salvo pochi reparti) lasciando il campo all’esercito rivoluzionario popolare coreano, guidato da Kin il Sung, che aveva a lungo valorosamente combattuto l’occupazione Giapponese.

Così il 15 agosto 1945 nasce la Corea del Nord con Kim il Sung Presidente.

(Questa sequenza va tenuta presente perché servirà per capire parecchio)


Ma subito il racconto si fa molto denso e teso!

Va ricordato che la guerra fredda in realtà fu molto calda, fu violenta e senza tregua, soprattutto al suo inizio con milioni di morti.

Il primo scontro guerreggiato e sanguinoso è proprio nel Mediterraneo, in Grecia, con il tentativo del Partito Comunista greco di prendere il potere, in spregio agli accordi di Yalta.

La guerra civile greca comincia nel ’46 e termina nel ‘48/ 49.

Gli inglesi intervengono massicciamente (ma devono farsi aiutare dagli USA), mentre i sovietici mandano dalla Bulgaria rifornimenti ai compagni greci:

il risultato però sarà il massacro dei comunisti greci.

(Questo accade perché Stalin decide di non esasperare la situazione in quanto temeva di essere coinvolto in uno scontro generale, per di più non disponendo dell’arma atomica, per cui molla i comunisti greci. E dove Togliatti fa tesoro della lezione greca, per cui dice si alla Nato).

(o meglio: vota no in parlamento, ma senza far drammi)

Nel 1949 nasce la Repubblica popolare Cinese, e mentre gli USA sono ancora presi dalla difesa di Formosa la tensione tra le due coree va alle stelle perché il governo sud coreano scatena una sanguinosa repressione contro i comunisti locali.

Si prepara la guerra!

L’esercito del nord è molto agguerrito e preparato, infiltra più di 5000 partigiani nel sud corea, e ottiene rifornimenti dall’URSS.

Il 25 giugno 1950 (esattamente un anno dopo la repressione contro i comunisti del sud con una strage di 30 mila persone) il Nord invade il sud.

L’avanzata del nord è travolgente e in pochi mesi la Corea del sud è occupata per più del 70%.

Su mandato dell’ONU 17 paesi, guidati dagli USA, intervengono inviando un totale di 590.911 uomini tra cui anche gli italiani.

Gli alleati rapidamente recuperano il terreno perduto dall’esercito sud Coreano e a questo punto il generale Mac Arthur che comandava l’esercito dell’ONU fa una proposta al presidente Truman.

Essa suona più o meno così:

“… attacchiamo in profondità , conquistiamo tutta la Corea del Nord e arriviamo ai confini con la Cina sul fiume Yalu … cioè ci infiliamo tra Cina e Russia, ci mettiamo ai loro confini e li controlliamo da vicino, obbligandoli ad estendere enormemente le loro linee di difesa e di controllo, cioè ad aumentare le spese e ridurre l’influenza e il loro spazio di manovra in tutta la regione …”

Truman ci pensa su un po’ e poi gli da il via libera.

Mac Arthur avanza fino al fiume Yalu, travolgendo l’esercito di liberazione nord coreano, e sta per prendere il controllo complessivo di tutta la penisola coreana quando Mao decide di contrattaccare inviando più di 260 mila “volontari”, supportati da aerei russi, che respingono americani e alleati fino in prossimità del 38° parallelo.

L’importanza strategica che Mao attribuisce a questo contrattacco è grande, infatti ci manda anche il figlio che muore al fronte.

Le operazioni militari sono ferme, c’è equilibrio tra le parti, allora Mac Arthur fa un’altra proposta a Truman, che suona pressapoco così:

“ ….. la Cina e la Russia hanno capito la pericolosità della nostra iniziativa, avevamo ragione noi, abbiamo un’occasione, andiamo fino in fondo! Propongo il lancio di due bombe “A” e d’un colpo ci prendiamo tutto il piatto fino al fiume Yalu!”

Truman ci pensa su e poi dice di no!

E qui la vicenda si fa oscura, si sa che il generale insiste, ma fino a che punto? Fino al punto della ribellione? C’è chi dice di si, c’è chi addirittura insinua di vere e proprie minacce, da colpo di stato? Niente è chiaro, ma di sicuro tutti sanno che Mac Arthur non diede le dimissioni, fu destituito dal comando.

I due eserciti si fermano con un armistizio sulla linea del 38° parallelo.

(costo della guerra: 2 milioni e 800 mila morti, feriti circa il triplo)

Dall’armistizio che dura dal 1953, cioè da 65 anni, non segue una pace formale, e tutto resta fermo per 65 anni, fino a poco più di un anno fa.

( va chiarito che lo stop del 1953 in Corea non ferma la guerra fredda guerreggiata e sanguinosa, infatti nel ’54 La Francia è sconfitta a Bien Dien Fu, episodio che avvia la ventennale nuova guerra del Vietnam che finirà nel 1975)

Durante questi quasi 70 anni di pace relativa, in Corea la politica estera USA rimane improntata all’aggressività in quel quadrante del Pacifico, contro i due colossi comunisti: Russia e Cina.

L’atteggiamento aggressivo è solo in parte modificato da Nixon con l’accettazione della Cina nel consesso delle Nazioni Unite, e questo solo dopo la scopola subita dagli USA nel Vietnam.

La decisione americana è presa sulla base della valutazione completamente errata perché prevedeva che la Cina sarebbe diventata un concorrente serio per gli USA, solo tra almeno 200 anni.

( Fù lo stesso ragionamento strampalato con cui l’avv. Gianni Agnelli rifiutò l’invito cinese fatto alla FIAT di installare catene di montaggio per auto, destinate a una motorizzazione di massa per un mercarto di un miliardo di persone, fu quella una delle grandi occasioni sprecate dall’Italia insieme ad altre di cui forse diremo più avanti)

Nel 2017 /18 gli USA subiscono una seconda disfatta strategico – politica di proporzioni epocali!

La data precisa è il 28 novembre 2017, quando la Corea del nord lancia un missile balistico intercontinentale che raggiunge l’apogeo a 5000 chilometri di altezza per cadere a 250 chilometri dalle coste del Giappone dopo appena 53 minuti.

Da mesi era in corso un dibattito drammatico negli USA che con questo fatto nuovo diventa d’improvviso un dilemma non più eludibile:

attaccare la Corea del Nord o inchinarsi e accoglierla nel club delle potenze atomiche?

Un attacco (anche solo con armi convenzionali) comporterebbe la distruzione di Seul che è a soli 40 Km dal confine del 38° parallelo e il Presidente del Sud Corea Moon è inflessibile, non tollera decisioni unilaterali da parte degli USA e minaccia l’espulsione dei soldati USA dalla Corea del sud.

Ma ecco il colpo di scena: Kim Jon Un apre improvvisamente al dialogo la cui evidenza mondiale si manifesta con i giochi olimpionici di Seul.

Improvvisamente si passa dagli insulti ai complimenti e gli USA devono correre a raccogliere il magro risultato che Kim gli ha lasciato sul tavolo prima di essere emarginati del tutto per almeno due motivi gravissimi:

a) Perchè le capacità balistiche della Corea del Nord, finora, ancora non arrivano a minacciare il suolo americano, ma senza accordo tale capacità offensiva va a pochi mesi. (Per farlo si necessita di missili con circa 10 mila Km di gittata)

b) Perchè si sta rapidamente innescando un processo di unificazione delle due Coree, tipo quello delle due Germanie, dal quale gli USA rischiano, in prospettiva, di essere messi da parte.

Ricordo ancora che l’obbiettivo strategico USA è il contenimento della Cina.


Adesso è evidente che l’obbiettivo strategico USA di raggiungere il fiume Yalu svanisce per sempre.

L’ottima idea di insinuarsi tra le due potenze, Cina e Russia, e condizionarle da vicino portando armati USA direttamente ai loro confini è morta e sepolta, e lunga sarà la strada per la ricerca di nuove e diverse vie per il contenimento cinese.




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