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UNA QUESTIONE BANALE DI CONDOMINIO ORIZZONTALE FATTA LA LEGGE, TROVATO L'INGANNO

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  • 25 lug 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

Come si dice in questi casi : ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale.

Evviva ! Il luogo no, non è casuale.

La vicenda si svolge infatti in una località a cavallo tra Montano e Lucino ed è talmente paradossale che ancora non ho deciso se mandarla a “Striscia la notizia” per fare quattro risate oppure alla Organizzazione Mondiale della Sanità per motivi non tanto pregnanti quanto fregnanti.

L'ultima parola deriva dal volgare, poi capirete perché.

La legge è la numero 9 del 21 febbraio 2014 e riguarda una modifica alla legge precedente, fino ad allora in vigore, che rendeva obbligatorio l'amministratore di condominio per complessi che eccedessero le sei unità di abitazione.

La nuova legge estende tale numero di abitazioni fino ad otto, cioè per otto abitazioni non è necessario avere l'amministratore condominiale.

Detto, fatto ! Necessita innanzitutto chiarire che il condominio viene abitualmente identificato in una palazzina di appartamenti. Nel nostro caso no. Si tratta di un condominio “orizzontale” di case monofamiliari che hanno in condominio, appunto, solo ed esclusivamente un cancello carraio e le luci esterne.

Eh, lo so ! La cosa incomincia a farsi intrigante.

DOVE E' L'INGANNO ?

L'inganno è che tale complesso condominiale è stato amministrato gratuitamente da un residente perché, fino all'anno 2014, la legge imponeva l'amministratore.

Ora che la nuova legge deroga all'obbligo dell'amministratore condominiale, ecco che i condomini decidono di mettere un amministratore, questo a pagamento.

Traduco: pur di andare contro la legge, ecco trovato l'inganno per violarla.

Però l'inganno è autolesionista perché l'amministratore adesso costa.

Ma tant'è, quello che più importa è di gabbare la legge. E' una soddisfazione che uno se la deve togliere, pena una sindrome depressiva fallocefalica.

Di più : l'ammontare delle spese condominiali, cioè il solo contatore della luce, ammonta a circa € 800 all'anno. Il compenso dell'amministratore è previsto in € 1.000 all'anno salvo imprevisti e può solo aumentare, non diminuire.

Quindi diventa alla fine un totale di € 1.800 annue.

La brillante idea del nuovo amministratore, professionista esterno, è stata partorita faticosamente - ma con vittoria finale, stendardi e bandiere persino! - da uno sparuto branco di bulli condominiali che, per l'occasione, così ho saputo, hanno intenzione di invitare il sindaco con la banda per le rituali celebrazioni.

Non siamo a Scampia, ma i bulli ci sono anche in territorio longobardo.

Non si sa bene come, ma si deduce, tutti gli altri condomini, dichiaratamente contrari a tale decisione si lasciano fagocitare dal branco, a loro dire, pro- bono pacis e , magari, quando arriverà il sindaco, andranno ad applaudire.

Di questo passo anche su questo territorio avremo funerali tipo Casamonica con volo di elicotteri a spargere petali di rosa sulla bara del defunto boss.

Il maresciallo dei carabinieri si ritenga allertato.

Ma veniamo agli attori della scena: il famoso triumvirato dei bulli di condominio.

Bullo UNO è , a suo dire, “non forbito” (sic) e afferma di essersi informato (vocabolario no, eh ! ) sul significato della parola “dileggio” , giungendo alla conclusione che tale parola significa il contrario di quello che aveva “percepito”.

Bullo DUE è evidentemente un “erudito” (ogni autoreferenza è scontata) perché usa agevolmente allocuzioni latine del tipo – excusatio non petita, accusatio manifesta- (dove diavolo l'avrà letta ? Azzardo : su qualche requisitoria di avvocato messa lì per darsi un tono azzeccagarbugliesco o su qualche lettera di manleva di certe assicurazioni) , ma non si rende conto che il significato è il contrario di quello che voleva dire. Però è bello - dai! - sentirsi circondati da gente così, che spara fuori cultura a mitraglietta. Un famoso giornalista che scriveva su Epoca negli anni sessanta, Augusto Guerriero - che si firmava con lo pseudonimo “Ricciardetto” - avrebbe scritto, per fare la cornice al nostro numero DUE : “ nu cafuncielle e fore tutto vestuto a festa”.

Bullo TRE è un pollo rampante, un rampollo appunto, di cui Trilussa avrebbe scritto e ha scritto, qui lo estrapolo dal suo

“Er testamento de Meo del Cacchio” :

A Tizzio, a Caio e a tutti queli fessi

rimasti sconosciuti fin’a quanno

nun so’ arivati a un posto de commando

je lascio er gusto d’ubbidì a se stessi:

così a la fine de la pantomima

ritorneranno fessi come prima. “

Chissà se il bullo in questione l'ha capita ? E' uno laureato, a differenza degli altri due, perciò vi lascio col beneficio del dubbio.

Degli altri attori c'è poco da dire anche se ci sarebbe molto da commiserare, però li capisco. Hanno scelto di schierarsi torto collo col branco, perché il branco c'è a condizione che dal gregge venga isolata la pecora nera.

Non so se si era capito : la pecora nera è chi scrive le presenti facezie.

Deciderò poi, a seconda delle reazioni, se continuare in una altra puntata, questa volta però con delle lepidezze.

Comunque, per chiarire :

– il numero UNO non leggerà perché è uno che non legge le “frignaccie” o “fregnacce” come lui chiama le cose che non legge.

– il numero DUE non leggerà perché impegnato a istruire il suo pargolo -come direbbe il Machiavelli- “dello modo tenuto dallo duca Valentino nello ammazzare” gli uccellini del vicino.

– Il numero TRE non leggerà perché altrimenti gli altri due si incazzano se lui legge le facezie.

Infine per TUTTI GLI ALTRI chiedo ancora aiuto a Trilussa che, sempre nel - Er testamento de Meo del Cacchio – recita :

“ Lascio a l’Umanità, senza speranza,

quer tanto de bon senso e de criterio

che m’ha aiutato a nun pijà sur serio

chi un giorno predicò la Fratellanza,

eppoi, fatti li conti a tavolino,

condannò Abbele e libberò Caino.”

PER CHIUDERE IN BELLEZZA ( o in tristezza, a piacer vostro )

Si fa per dire o si dice per fare. Questa non l'ho mai capita!

Magari chiederò umilmente all'erudito di spiegarmela.

Alla fine è comparso nella cassetta postale uno stampato da compilare con i dati catastali della “unità immobiliare facente parte del condominio sito nel Comune di Colverde Fraz. Gironico (CO)” , nonché una pletora di citazioni di leggi, decreti, commi e sottocommi, finalizzati terroristicamente alla responsabilità penale, nel caso di mendaci dichiarazioni.

Ma mendaci de che ?

Se già tu, nuovo amministratore incaricato da chissàchi hai mendaciato il comune !

Comunque lo storico evento di una riunione denominata, udite udite!, assemblea, avvenuta carbonaramente in un luogo e presso un tizio di cui solo a posteriori si sono conosciuti i recapiti, ha prodotto effetti storici.

Infatti il bullo numero UNO, (quello che dal patriziato di Mendrisio porta in Italia i rifiuti per smaltirli a carico dei contribuenti nostrani, quello che dal nuovo amministratore riceverà subito l'intimazione di rimuovere la propria auto dal cortile, a termini dell'art. tal dei tali del regio regolamento di condominio, pena la rimozione con carro attrezzi e spese a suo carico) ha fatto il suo nuovo biglietto da visita.

C'è scritto : Prof. Dott. Forbito. Presidente di assemblea di condominio.

Il bullo numero DUE ha fatto il suo nuovo biglietto da visita.

C'è scritto : Prof. Dott. Erudito. Segretario di assemblea di condominio.

Il bullo numero TRE ha fatto il suo nuovo biglietto da visita.

C'è scritto : Prof. Dott. Laureato. Vicecapocoppia di uno dei due scroti.

MORALE

Un altro grande Napoletano, TOTO', aveva scritto :

“ L’ignoranza è una patologia che colpisce molte persone.

I sintomi sono: la cattiveria, la presunzione, l’invidia e la cattiva educazione “

With the compliments of the staff.

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